martedì 16 maggio 2017

La presentazione alla Rocca... una notte da fiaba

E' stata una notte fantastica quella di sabato 13, una notte in cui ogni mio sogno è diventato realtà....
Una notte in cui una presentazione letteraria ha toccato le 200 presenze.
Una notte in cui storia e letteratura si sono unite e hanno creato qualcosa di straordinario.

L'ANTEFATTO

Quella di sabato 13 non era la mia presentazione de "Il serpente e la rosa", ma il copione si è ripetuto senza variazioni: ansia e insonnia mi hanno assalito prima dell'evento.
Starmi accanto è difficile, perchè valuto ogni possibile calamità naturale o aspetto negativo che possa svilupparsi durante la manifestazione.
Poi, puntualmente, quando tutto prende il via... mi calmo. E mi diverto.

LA PRESENTAZIONE

Così è successo anche sabato alle 20.
L'arrivo in massa di imolesi di tutte l'età mi ha fatto piacere e, superato l'imbarazzo legato al parlare con il microfono ad archetto, tutto è andato alla grande.
Il primo turno ha visto la presenza di 130 persone.
Erano bambini, ragazzi e adulti e anche questa eterogeneità mi ha reso felice.
Per i più piccoli avevo predisposto alcune attività (dal travestimento alla realizzazione del proprio stemma araldico, fino al Memory con i protagonisti del romanzo), ma molti di loro hanno seguito la presentazione letteraria con grande attenzione.
In ogni stanza in cui mi sono fermata i bambini stavano seduti davanti sui cuscini, le persone anziane sui divanetti a metà stanza e gli adulti dietro in piedi.
Qualcuno addirittura sulle scale, tanto era numeroso il pubblico.





Nel secondo turno (quello delle 21) c'erano 80-90 persone.
Abbiamo fatto lo stesso percorso fatto di dettagli e informazioni sulla Rocca intervallati dalla presentazione letteraria nelle due stanze più ampie.
Moltissime persone alla fine si sono fermate a parlarmi e anche questo mi ha fatto tanto piacere.







IL BILANCIO

Io sono stata contentissima.
Avere oltre 200 persone per una presentazione letteraria in due ore e mezza di permanenza in Rocca è quanto di più bello potessi chiedere a "Il serpente e la rosa".
Abbiamo fatto rivivere una fortezza, l'abbiamo riportata ai fasti di Caterina e Bianca.
Ci tengo a ringraziare pubblicamente Claudia Pedrini e Claudia Baroncini dei Musei, che hanno creduto nella mia idea, i ragazzi di Artemisia, Paolo in particolare, che sono stati preziosissimi, mio marito e mia madre che mi hanno aiutato nella logistica.

Alle 23, un'ora prima dello scoccare della mezzanotte, la mia notte da fiaba si è chiusa con un meraviglioso happy end: la certezza che gli imolesi amano la loro Rocca e ogni forma di arte che si celebra al suo interno. Letteratura in primis.





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