martedì 29 novembre 2016

Come vincere la sfida... della tv



Conosco Margherita Ventura da tempo.
Da quando, nel 2000, le feci la fatidica domanda: “Mi consigli di iscrivermi a Conservazione dei Beni Culturali?”.
Se la sua risposta fosse stata diversa, forse oggi lo sarebbe anche la mia vita.

Allora fu lei a dirmi di sì e io ho fatto lo stesso a sedici anni di distanza (SEDICI ANNI, ne sono già passati così tanti? 😲😲😲) quando ho ricevuto un’altra fatidica domanda: “Vuoi presentare il tuo libro nel programma tv BSide, su Nuovarete?”





 CIAK 2
Per un problema tecnico BSide non è potuto andare in onda, come da programma, domenica 13 novembre, ma sei giorni dopo eravamo tutti pronti negli studi forlivesi di via dei Fiori 4.
Fresca di parrucchiera e con un trucco self-made che sfoggio due volte l’anno, ho preso posto accanto all’ex direttore del Sabato Sera Valerio Zanotti e a Margherita, opinionista del programma calcistico condotto da Claudio Bolognesi e da Giulia Lazzerini.


Tra una chiacchierata sportiva, un dibattito su Mina, un’incursione nel mondo della coltivazione diretta e del biologico, siamo arrivati al momento de “Il serpente e la rosa”.


A sorpresa, la tensione era del tutto scomparsa e sono quasi certa di essere riuscita ad articolare pensieri e frasi di senso compiuto su Bianca, Caterina e sul particolare rapporto che le legava.
Abbiamo parlato anche di quadri e di arte e devo dire che va dato grande merito a Margherita e a Claudio di aver aperto le porte di un programma prettamente sportivo anche alla cultura.

BILANCIO
Io sono orgogliosa di aver fatto fare anche questa esperienza alle mie due eroine, di aver vinto una mia grande paura (per un’insicura come me andare in televisione non è una passeggiata) e di esserne uscita bene.

A sedici anni di distanza, posso dire che Margherita ha avuto ancora una volta ragione: mi sono trovata a mio agio e ho vissuto una bellissima esperienza.
Grazie Margherita, grazie Caterina e Bianca.


sabato 29 ottobre 2016

La mia favola al Concorso Nazionale Caterina Martinelli




La coppa c’è ancora. La pergamena pure.
A distanza di una settimana dalla mia giornata da favola, posso scriverne un resoconto, perché ho la certezza che sia stato tutto vero. “Il Serpente e la Rosa” ha davvero vinto il Premio Nazionale Caterina Martinelli. 


La lettera di invito “al ballo”, cioè alla premiazione fissata per il 22 ottobre, era arrivata questa estate e, come vi avevo già raccontato, era stata accolta da me con un poco leggiadro e poco principesco urlo in biblioteca. Io generalmente sono una persona fredda e mi contengo, ma in quel momento, davanti al mio bimbo che mi guardava a occhi aperti, non ce l’ho proprio fatta.
Non solo era tra i finalisti, ma avevo vinto il Primo Premio assoluto tra gli autori di Libri Editi.
Ero attesa nella Capitale. Cosa c’è di meglio?

 
 

Ovviamente, come in ogni favola che si rispetti, ci sono state delle difficoltà e delle rinunce.
Per esempio, ho dovuto a malincuore mancare all’intitolazione della scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo nel quale lavoro. Ci tenevo tanto perché il lavoro dal quale ha preso avvio tutto è dei miei alunni di III E dell’anno scolastico 2014/2015.
Cinque di loro, coraggiosamente, sono saliti sul palco e hanno raccontato a oltre un centinaio di persone cosa abbiamo fatto due anni fa e come ci è venuta l’idea di intitolare una scuola a Bianca Bizzi.
Ringrazio Magda, Simone, Margherita, Chiara e Alessia per la gentilezza e la temerarietà. Tra l’altro, alcuni colleghi mi hanno detto che se la sono cavata alla grandissima.

Ma torniamo al Concorso Caterina Martinelli e alla favola ad esso collegata.
Non potevo desiderare una fatina migliore di mia madre.
Abbiamo passato tante ore da sole e parlato a lungo come da tempo non ci capitava. Stare con lei, sentire la complicità che ci univa e vedere l’orgoglio sul suo volto è stata una delle cose più belle della giornata.

La zucca-carrozza era…  Italo.
Mai preso prima, si è rivelato un ottimo mezzo di trasporto.

Alle 15 ero a Roma e dopo poco alla Biblioteca Vaccheria, dove era prevista la premiazione.
La temperatura era primaverile, il percorso da fare a piedi breve, le scarpe con il tacco che non metto mai non mi facevano male. Troppo bello per essere vero.
 
 

Mentre mi chiedevo cosa potesse ancora andare meglio, ho visto una persona.
No. Niente principe azzurro in questa storia. Ma qualcuno di molto meglio.
Si chiama Sonia Morganti ed è una scrittrice di grande livello.
La sua “Calpurnia, l’ombra di Cesare” è un gioiello che consiglio a tutti, ma Sonia non è solo un’autrice che ti fa sentire i colori, i profumi e le atmosfere della Villa dei Papiri, è soprattutto una persona di grande umanità.
Abbiamo chiacchierato per un’ora come se ci conoscessimo da anni ed è riuscita a farmi sentire tranquilla in un momento in cui, senza di lei, mi sarei probabilmente fatta prendere dall’ansia.

La premiazione è stata un susseguirsi di poesie, momenti musicali e ringraziamenti degli autori.
Io ero l’ultima.

Di quei minuti ho un ricordo confuso, ma penso di aver ringraziato la giuria, Bianca e Caterina. Senza di loro non avrei mai potuto vivere un sogno.
Ho cercato di incuriosire il pubblico presente, parlando delle quartine nascoste nel romanzo e intavolando con i futuri lettori una sfida. Li ho invitati a trovare nel testo le parti storicamente provate e quelle frutto della mia mente.
Penso di essere riuscita benino, perché alla fine diverse persone si sono avvicinate per richiedermi il titolo del romanzo e la casa editrice.

Un paio di foto con Sonia davanti a Sdentato e un veloce viaggio su Italo hanno chiuso la giornata.
Oggi ho imparato tante cose che devo trasmettere ai miei alunni: le favole esistono e la scrittura ti permette non solo di scriverle, ma anche di viverle.    



venerdì 2 settembre 2016

Tre riconoscimenti nazionali per il romanzo “Il serpente e la rosa”


Tre riconoscimenti letterari nel giro di pochi mesi. 
Mai avrei potuto sperare in un risultato così bello de "Il serpente e la rosa".

A maggio ho saputo di aver vinto la “Menzione d'onore” al Concorso Sant'Ambrogio, terza tappa del Torneo Unicamilano, alla  cui premiazione, con grande dispiacere, non ho potuto partecipare.

 

Ancora più bello e inaspettato è stato il successo al XXVIII Premio internazionale di poesia e narrativa “Val di Magra - Roberto Micheloni” di Aulla.
Il 19 luglio ho aperto la buchetta della posta e mi sono trovata di fronte una delle lettere più belle della mia vita. 
Veniva da Aulla, un piccolo centro tra Liguria e Toscana...

 

Millecinquecento anni dopo la sua morte Caterina Sforza ha conquistato anche quei territori.
Non con un esercito, ma con la forza della scrittura... 
Insieme ci siamo guadagnate il “Premio romanzo storico”. E per me è una soddisfazione che non riesco a descrivere.
La premiazione è prevista per il 4 settembre e non vedo l'ora, perchè sarà la mia prima in assoluto.

Ma le sorprese belle in questa lunga estate non erano ancora finite.
Il 9 agosto ho saputo che il romanzo era arrivato in finale anche al Concorso letterario “Caterina Martinelli” e pochi giorni fa che... l'ha addirittura vinto.
PRIMO PREMIO ASSOLUTO.
Ho letto queste parole mentre ero con i miei bimbi nella biblioteca dei ragazzi della mia città e non dimenticherò mai la mia gioia riflessa negli occhi di Davide, rimasto senza fiato nell'apprendere che mi daranno una coppa.

E così posso dire che "Il serpente e la rosa" sta avendo davvero un consenso trasversale e che sta abbracciando tutta la penisola: da Milano ad Aulla fino a Roma, dove ritirerò il premio Martinelli nella seconda metà di ottobre.




Sono particolarmente onorata nell'aver vinto proprio questo concorso perchè è stato indetto quattro anni fa per ricordare la figura di una donna coraggiosa come Caterina Martinelli che venne uccisa dai fascisti con la figlia appena nata in una mano e una pagnotta nell’altra.
La madre, cadendo sulla piccola, le lesionò la spina dorsale.
Una storia terribile, che però va ricordata, perchè non accada mai più nulla di simile.

Io cercherò di continuare a dare vita alle donne del passato perchè spesso la storiografia le trascura.
Intanto ringrazio Caterina e Bianca che, giorno dopo giorno, continuano a farmi vivere un sogno a occhi aperti.

lunedì 15 febbraio 2016

Presentazione alla Libreria Coop di Lugo

Sanremo è finito.
San Valentino è passato.
San Faustino pure.

Insomma, non ci sono più scuse per non venire VENERDI' 19 ALLE 18.15 alla Libreria Coop di Lugo, dove vi aspettano Bianca e Caterina.


Ecco la mappa per i non lughesi come me. Non possiamo perderci!!!



Aperitivo a base di storia e arte e poi... tutti a cena!